Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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NO al terzo polo

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2006 13:22
03/12/2005 08:17
Mody
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Re: Aperto al dialogo, si al polo.
Diversi sono gli aspetti da considerare dell'eventuale costruzione di un terzo polo.Da parecchi anni le attuali stazioni esistenti registrano innumerevolo inconvenienti...si trovano o no in una posizione poco favorevole alla permanenza della neve?Ed in primis va sottolineato come quei 1/2 mesi in più di attività lavorativa andrebbero a soddisfare e il palato degli sciatori ed incrementerebbero le entrate di tutto ciò che starebbe intorno ad un nuovo ma seppur piccolo circo bianco...quanti calabresi dirotterebbero verso il 3° Polo(anche se a qualcuno e spero pochi questo non fa piacere)!! Cari ambientalisti...considerate le migliaia di ettari di terreno che avvolge il vulcano,perchè appigliarsi ad un progetto di così grande valenza che non andrebbe a deturpare e con un occhio alla salvaguardia dell' ambiente,e non promuovere una campagna affinnchè vengano rimossi gli "Ecomostri" presenti a bizeffe sul vulcano?...considerazioni...Mody
03/12/2005 08:54
kkkgiu
[Non Registrato]
Re: Re: Approvo e sottoscrivo
Scritto da: Roberto Origlio 19/07/2005 15.43
---------------------------
> Concordo pienamente, e umilmente, con quanto esposto
> in maniera esemplare e organica dalla signora Pappalardo.
> È raro trovare una simile limpidezza di pensiero
> ed espressione. Complimenti soprattutto per la
> sintesi, in poche righe ha espresso (quasi) tutte
> le ragioni del no a questo progetto. Mancherebbe,
> mi permetto, solo un riferimento ad un elemento
> autoctono, non stagionale, prodotto tipico della
> nostra "bella Sicilia": la malavita. Qualcuno ha
> fatto caso al fatto che nelle nostre zone a volte
> gli imprenditori ed i politici non risplendono
> per la capacità manageriale ma per gli intrecci
> economici a danno della comunità? Non trascuriamo
> il fatto che ogni qualvolta si eroga denaro pubblico
> le iene sono sempre appostate per appropriarsene
> (vedi Ponte sullo Stretto, per fare solo un esempio).
>
> ---------------------------
>
---------------------------

Non ci posso credere che si possa e si debba pensare in questo senso... Noi siciliani siamo condannati per l'eternità... maledetti da dio e dagli uomini.
Ogni progetto imprenditoriale in sicilia sarà per sempre macchiato dalle infiltrazioni mafiose, compromesso e pilotato da come dice il Signor Augusto dalle iene in agguato... Quindi rassegnamoci, buttiamo la spugna giovani e meno giovani in Sicilia non c'è futuro siamo nelle mani della mafia e da questa a quanto pare non si può sfugguire!!!
Di cose poco sensate se ne sentono e se ne leggono ogni giorno ma qui stiamo sfiorando l'assurdo, si propongono solo divieti senza dare alternative concrete, risposte certe, risolutive... Non ci sono idee ed è questo il male della sicilia non tanto la mafia e le infiltrazioni "ienesche" (scusate i nuovi vocaboli...) ma la vera mancanza di conoscenze tecniche, di "sapere"... è ovvio che così non seremo capaci di garantirci e garantire a noi e ai nostri figli un futuro.
Vorrei chiedere a quanti di quelli che dicono no al 3° polo in che modo e in che senso conoscono il nostro vulcano, quanti di questi con umiltà e rispetto si avvicinano alle sue bellezze quanti di questi in tutti questi anni sono stati capaci di denunciare gravissimi episodi che hanno leso l'integrità del parco, quanti lasciano le auto sulla statale 120 e si inerpicano sui bellissimi sentieri che conduno nel cuore del parco, quanto in realtà conosciamo a fondo L'ETNA tanto da sapere cos'è meglio fare...
Sono indignato ed esterefatto che non ci siano pensieri concreti ma solo strascichi di idee basate su luoghi comuni, non c'è neve, non ci sono sciatori, il vulcano si rifiuta...
Bisogna esprimere idee concrete per costruire progetti!
Con rispetto Beppe


03/12/2005 08:57
kkkgiu
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Il signor Roberto e non il signor Augusto come erroneamente ho scritto nel precedente messaggio.
13/02/2006 14:55
roberto
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poca informazione
salve a tutti,è la prima volta che scrivo su questo forum e vorrei dire la mia su questo argomento che mi stà tanto a cuore,dai vari post è evidente che spesso manca una vera informazione sulla reale situazione 3°polo,premesso che non sono un ambientalista,ma che amo la natura in tutte le sue forme, vorrei focalizzare la vostra attenzione prima di tutto sull'economia di tale progetto,naturalmente non si tratta di opinione personale ma di uno studio condotto dalla facoltà di economia di catania, che dimostra chiaramente come un impianto di risalita sull'etna non riesce neanche a ripagarsi,ed inoltre di come il flusso economico abbia un crollo durante la stagione sciistica.
successivamente vorrei anche cercare di capire per quale motivo si dovrebbe sacrificare la unicità di un sito (per altro protetto)di interesse planetario, al piacere di quattro sciatori(perchè rispetto ai non sciatori quattro sono)che invece di pensare a come sciare sui 3 km di etna farebbero meglio a sfruttare i minimo 400 km del trentino,praticando sull'etna quello che la stessa permette naturalmente.
sono d'accordo sul fatto che gli ambientalisti vorrebbero cristallizzare la natura e chiuderla ai più, ma almeno la difendono dall'assalto di ignoranti speculatori che non pensano alla brevità delle loro opere, ma alle volte si trova anche qualche ambientalista "onesto" che vorrebbe discutere sul fattibile e su sviluppo territoriale nel rispetto di principi ecologici, è il caso dell'attuale presidente ente parco, che più volte ha invitato vari enti locali di vari comuni ad un tavolo di concertazione, naturalmente tutti gli inviti sono caduti nell'indifferenza.
per finire vorrei ricordare che nostro malgrado, ogni anno vengono sull'etna tanti turisti da tutto il mondo, sono certo che non vengono a sciare

13/02/2006 15:32
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Re: poca informazione
Scritto da: roberto 13/02/2006 14.55
---------------------------
> salve a tutti,è la prima volta che scrivo su questo
> forum e vorrei dire la mia su questo argomento
> che mi stà tanto a cuore,dai vari post è evidente
> che spesso manca una vera informazione sulla reale
> situazione 3°polo,premesso che non sono un ambientalista,ma
> che amo la natura in tutte le sue forme, vorrei
> focalizzare la vostra attenzione prima di tutto
> sull'economia di tale progetto,naturalmente non
> si tratta di opinione personale ma di uno studio
> condotto dalla facoltà di economia di catania,
> che dimostra chiaramente come un impianto di risalita
> sull'etna non riesce neanche a ripagarsi,ed inoltre
> di come il flusso economico abbia un crollo durante
> la stagione sciistica.
> successivamente vorrei anche cercare di capire p
> er quale motivo si dovrebbe sacrificare la unicità
> di un sito (per altro protetto)di interesse planetario,
> al piacere di quattro sciatori(perchè rispetto
> ai non sciatori quattro sono)che invece di pensare
> a come sciare sui 3 km di etna farebbero meglio
> a sfruttare i minimo 400 km del trentino,praticando
> sull'etna quello che la stessa permette naturalmente.
> sono d'accordo sul fatto che gli ambientalisti v
> orrebbero cristallizzare la natura e chiuderla
> ai più, ma almeno la difendono dall'assalto di
> ignoranti speculatori che non pensano alla brevità
> delle loro opere, ma alle volte si trova anche
> qualche ambientalista "onesto" che vorrebbe discutere
> sul fattibile e su sviluppo territoriale nel rispetto
> di principi ecologici, è il caso dell'attuale presidente
> ente parco, che più volte ha invitato vari enti
> locali di vari comuni ad un tavolo di concertazione,
> naturalmente tutti gli inviti sono caduti nell'indifferenza.
>
> per finire vorrei ricordare che nostro malgrado,
> ogni anno vengono sull'etna tanti turisti da tutto
> il mondo, sono certo che non vengono a sciare
>
>
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Ciao roberto...
Quello che vorrei capire è che tipo di studio è stato effettuato nella facoltà di Economia di Catania dato che sono un laureando di codesta facoltà...
Ovvero, sono interessato a capire quali parametri di ricerca sono stati usati dato che si sostiene che un impianto di risalita non riesce a coprire nemmeno le spese per farlo!!!Secondo la tua logica potrebbero chiudere tutte le piste???
Inoltre affermi che nei mesi invernali ci sarebbe un declino di flusso economico...ma con quali criteri lo affermi?
E' naturale che oggigiorno la maggior parte dei turisti viene sull'Etna non per sciare ma sicuramente neanche noi saremmo andati in trentino se non ci fossero state delle attrezzature adeguate...quindi tutto torna!!!
Inoltre sappi che non solo l'Etna è un bene dell'umanità che noi dobbiamo rispettare ma tutte le montagne dove ci sono km e km di piste sono parco nazionale...
Quindi ciò non significa che sci (snow o altro) e ambiante non possono andare di pari passo... se una persona vuole buttare una carta in un sito incontaminato lo fa lo stesso indipendentemente se ci sono piste da sci!!!
Forse solo con un pò di civiltà prima di tutto(cosa che non "ottieni" con o senza le piste da sci) e con degli investimenti appropriati (spendo ora per guadagnare poi, l'economia lo insegna) si può davvero parlare di sviluppo territoriale!!!
Ciao
13/02/2006 18:06
roberto
[Non Registrato]
studio di economia
guarda che non sono io che affermo ciò ma lo studio della prof Poselli e prof Catalfo,che comunque non dice che un impianto non si ripaga,ma che un impianto sull'etna non si ripaga e se vai a consultare questo studio avrai tutte le risposte che cerchi,inoltre vorrei attirare la tua attenzione sul fatto che a parte il carico antropico sopportabile da un piccolo sito come il nostro,non sono preoccupato per le carte che si troverebbero in giro(già grave)quanto per le tonnellate di cemento e acciaio che verrebbero depositati sull'etna,oltre allo sbancamento necessario per queste strutture,al di là dell'ambientalismo fine a se stesso, faccio un ragionamento credo logico,se alle galapagos costruissero villaggi turistici,strutture ricettive,parchi di divertimento,pensi che susciterebbero un interesse diverso rispetto a gardaland? noi possiamo offrire turismo a costi molto alti, non siamo organizzati per un turismo di massa come altre località che costano un terzo rispetto alla sicilia,quindi dobbiamo conservare il nostro patrimonio e non omologarlo ad altri, siamo troppo piccoli per un turismo numerico ed a basso costo,dobbiamo promuovere quello che abbiamo e non inseguire delle chimere che qualcuno per mettersi quattro spiccioli in tasca vuole farci credere progetti di sviluppo, fammelo conoscere un imprenditore che senza attingere a fondi pubblici voglia finanziare il terzo polo,gia funzionano malissimo i primi due e senza aiuti sarebbero chiusi da tempo.
13/02/2006 20:49
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Gli studi dicono quello che gli si vuol fare dire. La vicenda del ponte sullo stretto ne è la prova. Prima gli studi dicevano che è antieconomico poi quando la volontà politica ha voluto farlo diventare fattibile gli studi di Università e centri analisi hanno dimostrato l'utilità dell'opera. Nei fatti i siciliani e gli italiani su certe opere non hanno bisogno di studi politicamente orientati per decidere da soli quale opera è di loro gradimento e quale no. Io comunque sono un dottore di ricerca e proprio nel raggruppamento "sces" e ho visto molte volte la scienza economica prestarsi al servizio di interessi precostituiti, anche interessi ambientalisti.
Detto questo si può obiettare su tante cose sostenute a ritornello dagli ambientalisti. 1° gli impianti servono sia per il turismo invernale sia per quello estivo. Anche nelle Alpi è così. Gli impianti sono economicamente vantaggiosi perché vengono usati non solo per fini sciistici. Sulle dolomiti addirittura alcune funivie aprono solo in estate. 2° l’innevamento sull’Etna è abbastanza significativo per sfruttarlo turisticamente. Siamo su una montagna alta più di 3000 metri. Il fatto che si trovi in Sicilia è indifferente a quelle altezze. Stando al ragionamento che ho sentito dato che il Kilimangiaro (più di 5895 metri) è in Africa potremmo salire in vetta in bermuda e canottiera. Il freddo e la neve sono solo al nord al sud non possono esserci. E’ ovvio che è un’assurdità. Se guardiamo i dati dell’innevamento ci accorgeremo che persino sulle Madonie c’è abbastanza neve per garantire il funzionamento di una stazione sciistica. Soprattutto negli ultimi anni. (l’anno scorso a Cortina ho sciato su 50 cm di neve mentre a Piano Battaglia si divertivano con più di 2 metri). 3° L’Etna è l’unica località che può competere con le Alpi. Sia per il fascino del Vulcano sia per la sciabilità del luogo. Gli Appennini, compreso quello siculo con Piano Battaglia, tranne che in pochi casi presentano per la maggior parte solo piccole stazioni sciistiche con poche piste e impianti tra gli alberi, strette e brevi e tutte tra i 1500 e i 1900 metri. Un tipo di scii diverso da quello delle Alpi e adatto a un’utenza regionale. L’Etna è l’unico luogo oltre le Alpi dove si possono avere parecchie piste larghe e lunghe, a un altitudine elevata e con un innevamento notevole. 4° Sulla poca redditività il dato di fatto che si stanno ricostruendo gli impianti distrutti dimostra da solo che qualcosa fruttano. 5° I capitali nel settore turistico in Sicilia negli ultimi anni stanno arrivando e soprattutto dall’Italia e dall’estero. La possibilità di creare una meta turistica di livello internazionale gli investitori non se la lasceranno sfuggire. Fino a oggi il Vulcano più alto d’Europa viene visitato solo un paio di ore dai turisti che risiedono a Taormina e da un po’ di appassionati del trekking in estate. Numeri obsoleti per le potenzialità del territorio. E’ l’occasione per farne una meta turistica internazionale in estate e in inverno. 6° Difficilmente gli ambientalisti potranno spiegare agli abitanti di Bronte che chi vive a Tarvisio o a Ponte di Legno può lavorare e arricchirsi con il turismo e lui invece deve morire di fame nella speranza di fare il precario in qualche ente pubblico. 7° Dire che la Sicilia non può avere un turismo dai grandi numeri significa che non può proprio avere uno sviluppo economico tramite il turismo. Solo i numeri rendono il turismo vantaggioso economicamente. Dato che in Sicilia oltre il turismo non si può fare poi molto vorrei sapere come i siciliani dovrebbero campare. 8° La natura imbalsamata non è per niente protetta. Quando i parchi non sono visitati e vissuti nel silenzio si possono compiere tutti gli scempi che si vuole. Se poi la popolazione locale invece che difendere il proprio parco lo avverte come un nemico e un ostacolo a quel punto il Parco è morto!!!! Continuando con questa politica del no a tutto e tutti e dello scontro gli ambientalisti arriveranno al punto di esporre l’ambiente a più pericoli perché finiranno per distruggere il consenso e la sensibilità della popolazione su certi temi. 9° Una soluzione ragionevole si deve trovare e basterebbe non lasciarsi guidare da interessi politici di parte o ideologie precostituite. 10° Sento dire spesso che l’Etna è un patrimonio mondiale. Benissimo. E’ vero. Ciò però non vuol dire che i siciliani non possano decidere e legiferare sul loro vulcano. L’interesse nazionale, europeo o mondiale vanno tenuti in conto per deliberare con maggiore cautela e serietà. Non possono però trasformarsi in una sottrazione della potestà degli abitanti che vivono il territorio in questione. Sarebbe poco democratico. Sento invocare creazione di parchi nazionali o ipotesi di centrassimo, per fortuna irrealizzabili grazie al nostro Statuto, che esproprierebbero i siciliani della facoltà di decidere sul loro stesso futuro e su casa propria. Non mi piace certo ambientalismo che invoca il rispetto delle comunità locali quando coincide con i propri intenti politici (vedi TAV) mentre chiede il centralismo quando sa di non avere seguito e consenso sul luogo.

Quindi dico: rilanciamo il turismo, costruiamo gli impianti e le altre stazioni e creiamo un unico comprensorio sciistico. Gli impianti dovranno essere i meno invasivi possibile e le strutture ricettive per numero e cubatura limitati. Andrà bene una rete di rifugi e qualche albergo che non abbia però le caratteristiche degli obbrobri a 6 piani che hanno deturpato le Dolomiti. Gli errori compiuti sulle Alpi potranno essere di insegnamento così come le cose pregevoli che li sono state fatte.




Modificato da beato Paolo 13/02/2006 20.53
13/02/2006 23:37
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Condivido in piano quanto detto da beato Paolo!!!
Inoltre a giorni mi informerò direttamnte con i docenti citati su questa ricerca sperando che siano disponibili a darmene una copia così valuto davvero cosa c'è scritto...
Invece roberto mi sa che dice un pò di cose senza senso: parli di cementificazione selvaggia (tu ad esempio sai dove andranno a fare gli alberghi? penso proprio di no), parli di un confronto tra gardaland e le galapagos(non capisco), parli di un imitazione alle alpi (per certi aspetti si ma non è assolutamente vero per altri aspetti come ha anche ben spiegato beato Paolo), parli di un turismo di nicchia (vedi che non siamo a dubai...) e poi perchè non pensi al ritorno economico che potrebbero avere tutti comuni interessati?!!!E se si leggono le altre sezioni del forum ci si accorge che gente non siciliana è venuta o sta venendo sull'Etna anche per sciare (un maltese: "bello P.Provenzana, spero facciano altre piste) solo con tre impianti funzionanti!!!
Scommetto che gli autori di queste ricerche e i fautori di un falso ambientalismo e di questo perbenismo o "protezionismo" nei confronti dell'Etna, sull'Etna non ci sanno neanche arrivare...non ci saranno mai stati!!!
Proteggere l'Etna e volerle bene si dimostra nel cercare di svilupparla anche turisticamente e di sottrarla al degrado dovuta da quel falso protezionismo perchè, come dice beato Paolo "Quando i parchi non sono visitati e vissuti, nel silenzio si possono compiere tutti gli scempi che si vuole"...
Ciao!!!
Modificato da Ect0r 13/02/2006 23.44
14/02/2006 00:35
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Re: poca informazione
Ciao Roberto, pensiamo che già altri utenti ti abbiano dato esaudienti spiegazioni in merito, come beato paolo o ector, ma
visto che citi aspetti economici è bello constatare che nessuno studio (e relative opposizioni a tali ipotesi fallimentari) è stato fatto per la stazione di Etna Sud. Certamente località che non gode di una posizione tra le più favorevoli per la pratica degli sport invernali e che si vede attualmente collocata proprio in una zona ad alto rischio eruttivo. Dunque una zona che forse non avrebbe giustificato un dispendio economico di decine e decine di milioni di euro come è stato fatto (più o meno giustamente, valutate voi...) forse sia per la tradizione del luogo sia per l'indotto economico che una funivia può fornire nell'arco, non della sola stagione sciistica, ma nel corso dell'anno. Beh la cosa interessante è che molti ambientalisti hanno evidenziato la presunta antieconomicità del terzo polo, ma non hanno detto nulla su Nicolosi (che per di più dopo le due ultime eruzioni si presentava assolutamente allo stato naturale al pari di altre zone non antropizzate come il versante nord ovest...)- Sei sicuro che siamo noi le persone poco informate???


Scritto da: roberto 13/02/2006 14.55
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> salve a tutti,è la prima volta che scrivo su questo
> forum e vorrei dire la mia su questo argomento
> che mi stà tanto a cuore,dai vari post è evidente
> che spesso manca una vera informazione sulla reale
> situazione 3°polo,premesso che non sono un ambientalista,ma
> che amo la natura in tutte le sue forme, vorrei
> focalizzare la vostra attenzione prima di tutto
> sull'economia di tale progetto,naturalmente non
> si tratta di opinione personale ma di uno studio
> condotto dalla facoltà di economia di catania,
> che dimostra chiaramente come un impianto di risalita
> sull'etna non riesce neanche a ripagarsi,ed inoltre
> di come il flusso economico abbia un crollo durante
> la stagione sciistica.
> successivamente vorrei anche cercare di capire p
> er quale motivo si dovrebbe sacrificare la unicità
> di un sito (per altro protetto)di interesse planetario,
> al piacere di quattro sciatori(perchè rispetto
> ai non sciatori quattro sono)che invece di pensare
> a come sciare sui 3 km di etna farebbero meglio
> a sfruttare i minimo 400 km del trentino,praticando
> sull'etna quello che la stessa permette naturalmente.
> sono d'accordo sul fatto che gli ambientalisti v
> orrebbero cristallizzare la natura e chiuderla
> ai più, ma almeno la difendono dall'assalto di
> ignoranti speculatori che non pensano alla brevità
> delle loro opere, ma alle volte si trova anche
> qualche ambientalista "onesto" che vorrebbe discutere
> sul fattibile e su sviluppo territoriale nel rispetto
> di principi ecologici, è il caso dell'attuale presidente
> ente parco, che più volte ha invitato vari enti
> locali di vari comuni ad un tavolo di concertazione,
> naturalmente tutti gli inviti sono caduti nell'indifferenza.
>
> per finire vorrei ricordare che nostro malgrado,
> ogni anno vengono sull'etna tanti turisti da tutto
> il mondo, sono certo che non vengono a sciare
>
>
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Modificato da etnasci 14/02/2006 0.38

 

Firma
www.EtnaSci.it - La passione per lo sci, l'Etna e il mare
14/02/2006 12:01
roberto
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Re: stiamo calmi
Scritto da: beato Paolo 13/02/2006 20.49
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> Gli studi dicono quello che gli si vuol fare dire.
> La vicenda del ponte sullo stretto ne è la prova.
> Prima gli studi dicevano che è antieconomico poi
> quando la volontà politica ha voluto farlo diventare
> fattibile gli studi di Università e centri analisi
> hanno dimostrato l'utilità dell'opera. Nei fatti
> i siciliani e gli italiani su certe opere non hanno
> bisogno di studi politicamente orientati per decidere
> da soli quale opera è di loro gradimento e quale
> no. Io comunque sono un dottore di ricerca e proprio
> nel raggruppamento "sces" e ho visto molte volte
> la scienza economica prestarsi al servizio di interessi
> precostituiti, anche interessi ambientalisti.
> Detto questo si può obiettare su tante cose sost
> enute a ritornello dagli ambientalisti. 1° gli
> impianti servono sia per il turismo invernale sia
> per quello estivo. Anche nelle Alpi è così. Gli
> impianti sono economicamente vantaggiosi perché
> vengono usati non solo per fini sciistici. Sulle
> dolomiti addirittura alcune funivie aprono solo
> in estate. 2° l’innevamento sull’Etna è abbastanza
> significativo per sfruttarlo turisticamente. Siamo
> su una montagna alta più di 3000 metri. Il fatto
> che si trovi in Sicilia è indifferente a quelle
> altezze. Stando al ragionamento che ho sentito
> dato che il Kilimangiaro (più di 5895 metri) è
> in Africa potremmo salire in vetta in bermuda e
> canottiera. Il freddo e la neve sono solo al nord
> al sud non possono esserci. E’ ovvio che è un’assurdità.
> Se guardiamo i dati dell’innevamento ci accorgeremo
> che persino sulle Madonie c’è abbastanza neve per
> garantire il funzionamento di una stazione sciistica.
> Soprattutto negli ultimi anni. (l’anno scorso a
> Cortina ho sciato su 50 cm di neve mentre a Piano
> Battaglia si divertivano con più di 2 metri). 3°
> L’Etna è l’unica località che può competere con
> le Alpi. Sia per il fascino del Vulcano sia per
> la sciabilità del luogo. Gli Appennini, compreso
> quello siculo con Piano Battaglia, tranne che in
> pochi casi presentano per la maggior parte solo
> piccole stazioni sciistiche con poche piste e impianti
> tra gli alberi, strette e brevi e tutte tra i 1500
> e i 1900 metri. Un tipo di scii diverso da quello
> delle Alpi e adatto a un’utenza regionale. L’Etna
> è l’unico luogo oltre le Alpi dove si possono avere
> parecchie piste larghe e lunghe, a un altitudine
> elevata e con un innevamento notevole. 4° Sulla
> poca redditività il dato di fatto che si stanno
> ricostruendo gli impianti distrutti dimostra da
> solo che qualcosa fruttano. 5° I capitali nel settore
> turistico in Sicilia negli ultimi anni stanno arrivando
> e soprattutto dall’Italia e dall’estero. La possibilità
> di creare una meta turistica di livello internazionale
> gli investitori non se la lasceranno sfuggire.
> Fino a oggi il Vulcano più alto d’Europa viene
> visitato solo un paio di ore dai turisti che risiedono
> a Taormina e da un po’ di appassionati del trekking
> in estate. Numeri obsoleti per le potenzialità
> del territorio. E’ l’occasione per farne una meta
> turistica internazionale in estate e in inverno.
> 6° Difficilmente gli ambientalisti potranno spiegare
> agli abitanti di Bronte che chi vive a Tarvisio
> o a Ponte di Legno può lavorare e arricchirsi con
> il turismo e lui invece deve morire di fame nella
> speranza di fare il precario in qualche ente pubblico.
> 7° Dire che la Sicilia non può avere un turismo
> dai grandi numeri significa che non può proprio
> avere uno sviluppo economico tramite il turismo.
> Solo i numeri rendono il turismo vantaggioso economicamente.
> Dato che in Sicilia oltre il turismo non si può
> fare poi molto vorrei sapere come i siciliani dovrebbero
> campare. 8° La natura imbalsamata non è per niente
> protetta. Quando i parchi non sono visitati e vissuti
> nel silenzio si possono compiere tutti gli scempi
> che si vuole. Se poi la popolazione locale invece
> che difendere il proprio parco lo avverte come
> un nemico e un ostacolo a quel punto il Parco è
> morto!!!! Continuando con questa politica del no
> a tutto e tutti e dello scontro gli ambientalisti
> arriveranno al punto di esporre l’ambiente a più
> pericoli perché finiranno per distruggere il consenso
> e la sensibilità della popolazione su certi temi.
> 9° Una soluzione ragionevole si deve trovare e
> basterebbe non lasciarsi guidare da interessi politici
> di parte o ideologie precostituite. 10° Sento dire
> spesso che l’Etna è un patrimonio mondiale. Benissimo.
> E’ vero. Ciò però non vuol dire che i siciliani
> non possano decidere e legiferare sul loro vulcano.
> L’interesse nazionale, europeo o mondiale vanno
> tenuti in conto per deliberare con maggiore cautela
> e serietà. Non possono però trasformarsi in una
> sottrazione della potestà degli abitanti che vivono
> il territorio in questione. Sarebbe poco democratico.
> Sento invocare creazione di parchi nazionali o
> ipotesi di centrassimo, per fortuna irrealizzabili
> grazie al nostro Statuto, che esproprierebbero
> i siciliani della facoltà di decidere sul loro
> stesso futuro e su casa propria. Non mi piace certo
> ambientalismo che invoca il rispetto delle comunità
> locali quando coincide con i propri intenti politici
> (vedi TAV) mentre chiede il centralismo quando
> sa di non avere seguito e consenso sul luogo.
>
> Quindi dico: rilanciamo il turismo, costruiamo gli im
> pianti e le altre stazioni e creiamo un unico comprensorio
> sciistico. Gli impianti dovranno essere i meno
> invasivi possibile e le strutture ricettive per
> numero e cubatura limitati. Andrà bene una rete
> di rifugi e qualche albergo che non abbia però
> le caratteristiche degli obbrobri a 6 piani che
> hanno deturpato le Dolomiti. Gli errori compiuti
> sulle Alpi potranno essere di insegnamento così
> come le cose pregevoli che li sono state fatte.
>
>
>
>
>
> Modificato da beato Paolo 13/02/2006 20.53
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dunque...se riusciamo a tenere la discussione su toni pacati,continuerò con piacere ad esporre la mia opinione,diversamente abbandono e ognuno si tiene la propria.
per il 1° e 2° punto sono d'accordo con te,3° l'Etna non non ha competitors e su quello si deve puntare,mi dici quanto sarebbe lunga una pista sull'Etna? 4° di chi sono i fondi utilizzati per la ricostruzione? 5° non hai qualche numero per quantificare quei pochi turisti? per gli "investitori" sono d'accordo con te,nel senso che non si lasceranno sfuggire il por 2007-2011,6° lo spiego io agli abitanti di Bronte e Maletto perchè non possono vivere di turismo:perchè non offrono niente,hai mai sentito di iniziative,ricettività,escursioni,ecc. in questi paesi? io mai,sei mai stato a Maletto? hai cercato non dico un ristorante,ma almeno un bar? tutto quello che sanno fare è la sagra del pistacchio e delle fragole.7°non merita risposta,8° pienamente d'accordo con te,9°come sopra,10°assolutamente contrario anche per coerenza con quanto detto prima ed inoltre cosa intenti per minimo impatto ambientale?che spianiamo le colline e le piste,che impiantiamo dei bei piloni con 100 mc di cemento per ognuno,che costruiamo la strada di servizio,che facciamo dei piccoli alberghi a 2 piani mettendoci poche decine di migliaia di mc di cemento, che insomma trasformiamo quel versante incontaminato in un bel villaggio turistico,e quanto fauna e flora spariranno noi diremo: ma come andate via da un posto così bello, restate pure non vogliamo disturbare!e quanto il vulcano si riprenderà tutto come ha sempre fatto, sarà bello strapparsi i capelli e chiedere l'intervento del governo e dell'UE,perchè sarà dichiarata la calamità naturale!
dai ragazzi cerchiamo di ragionarci e proporre qualcosa di veramente valido,nè l'impianto nè il ponte sullo stretto,quelli lasciamoli alle campagne elettorali!
14/02/2006 14:24
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Re:
Caro roberto!!!
Mi sa che sei un pò incoerente è ciò scaturisce dalla tua poca informazione...
1)Prima dici che non è economicamente vantaggioso costruirci impianti poi invece dai ragione sostenendo il contrario...
2)Anche tu sostieni che di neve ce n'è tanta e quindi questo è un punto a favore dello sviluppo di una stazione sciistica...
3)Si vede che non sei mai stato sull'Etna o non la conosci bene...Ti ho risposto anche nell'altra discussione dicendo che prima dell'eruzione l'Etna poteva contare su molto di più di 25 km di pista...ti sembra poco?...figurati con il terzo polo...
4)della regione e di qualche persona: e allora?la regione o lo stato o l'eu non finanzia anche imprese private?...
5)Stai sicuro che il turismo in Sicilia sta crescendo...anche sull'Etna...se hai tu qualche numero di presenze perchè non lo dici?...
6)Ma mi spieghi cosa possono offrire gli abitanti dei paesi se naturalamente il turista non è motivato ad andarci?...Secondo te gli alberghi della Sila(per non parlare del Nord) sono stati costruiti come effetto delle piste da sci che si erano proggettate o perchè i calabresi non avendo niente a che fare li hanno costruiti?
Tu lo faresti un ristorante in un paese sperduto? Penso di no!
Dopo un pò di tempo tu lo faresti un ristoranrte sempre in quel paese dove è nato ad esempio un parco di divertimenti o qualcos'altro? Penso proprio di si!
7)Forse non sai cosa rispondere!
8)Ti sei ricreduto...
9)Idem... in entrambi i punti indirettamnte la pensi come noi, quindi...
10)Ti ripeto la domanda già fatta in precedenza: ma tu sai dove verrano costruite le infrastrutture?ad esempio gli alberghi?
mi sa di no!!!quindi è inutile sparare a zero se neanche si è informati!!!
Detto questo, la tua teoria non sta in piedi!!!
Ciao!!!
14/02/2006 15:41
roberto
[Non Registrato]
Re: Re: poca informazione
Scritto da: etnasci 14/02/2006 0.35
---------------------------
> Ciao Roberto, pensiamo che già altri utenti ti
> abbiano dato esaudienti spiegazioni in merito,
> come beato paolo o ector, ma
> visto che citi aspetti economici è bello constatare
> che nessuno studio (e relative opposizioni a tali
> ipotesi fallimentari) è stato fatto per la stazione
> di Etna Sud. Certamente località che non gode di
> una posizione tra le più favorevoli per la pratica
> degli sport invernali e che si vede attualmente
> collocata proprio in una zona ad alto rischio eruttivo.
> Dunque una zona che forse non avrebbe giustificato
> un dispendio economico di decine e decine di milioni
> di euro come è stato fatto (più o meno giustamente,
> valutate voi...) forse sia per la tradizione del
> luogo sia per l'indotto economico che una funivia
> può fornire nell'arco, non della sola stagione
> sciistica, ma nel corso dell'anno. Beh la cosa
> interessante è che molti ambientalisti hanno evidenziato
> la presunta antieconomicità del terzo polo, ma
> non hanno detto nulla su Nicolosi (che per di più
> dopo le due ultime eruzioni si presentava assolutamente
> allo stato naturale al pari di altre zone non antropizzate
> come il versante nord ovest...)- Sei sicuro che
> siamo noi le persone poco informate???
>
>
> si....man mano che leggo i vari post ne ho la conferma, può darsi che la memoria m'inganni, ma ricordo che l'ente parco fu costituito nel 1981 ad opera di ferventi sostenitori anche ambientalisti,ma se ricordo bene in quella data esistevano già gli impianti di risalita,non so da quando ma c'èrano,l'ente parco si preoccupò di avviare le massime restrizioni possibili affinchè non si realizzasse quello che aleggiava nella mente di molti sciacalli:lottizzare.....naturalmente come tutte le istituzioni pubbliche e private anche l'ente parco ha accumulato negli anni una serie di colpe,che si possono sintetizzare in: assoluta immobilità,mancato rinnovo e ridefinizione di regole e divieti(alcuni giusti al tempo della costituzione dell'area protetta,ma assurdi col passare degli anni)favoritismi per impieghi e cariche,scarso controllo del territorio, ecc.
tali colpe hanno trovato nella persona dell'attuale presidente una volontà di risoluzione attraverso la tentata e fallita ricerca di collaborazione da parte di tutti gli enti locali del comprensorio etneo,ma non solo anche le associazioni sportive che dovrebbero essere le prime sostenitrici di una promozione per lo sviluppo,sono sempre state assenti(vedi mancanza di una offerta concreta di attività ed iniziative rivolte al grande pubblico e non solo alla nicchia di sciatori)tale attegiamento è durato sino a quanto non è venuta fuori la proposta per un terzo polo,che presentato e visto da voi tutti come l'eldorado,ha suscitato grande interesse ed è riuscito a fare un proselitismo cieco e sordo,come di un assetato che vede il miraggio di un'oasi, ma solo di un miraggio si tratta.
finalmente capita l'inutilità e la pericolosità di tale scempio annunciato,tutti gli enti locali hanno capito accettato,sposato,la proposta di concertazione per l'abbandono di tale errore di valutazione,in favore dello studio concreto ed attuabile di una strategia di sviluppo turistico che interessi tutti i comuni pedemontani collegandoli in un circuito unico teso alla massima valorizzazione del parco,alla sua promozione in quanto tale,al suo sfruttamento ecologico ed alla costruzione si di infrastrutture ricettive,ma a valle,con una offerta che potenzia il flusso di turisti da tutto il mondo,in modo da poter permettere ai locali una forma di imprenditoria vera,non fatta di assistenzialismo,anche voi potreste muovervi,naturalmente in questa direzione e realizzare un'offerta concreta e di ampio respiro,che può andare dalla scalata alla Messner, per scendere sino alla passegiata per famiglie con bivacco nei vari rifugi riqualificati.
14/02/2006 19:10
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Non ho capito di chi e cosa stai parlando e a quale momento storico ti riferisci nell’ultimo capoverso. Non mi sembra che i comuni abbiano abbandonato l’idea del comprensorio sciistico piuttosto li vedo molto agguerriti a ottenerlo a cominciare proprio nelle prossime settimane dall’approvazione all’Ars del pacchetto sui poli turistici.
Sia chiaro che il turismo va rilanciato in tutte le sue forme e possibilità compatibilmente con il territorio (niente Gardaland sull’Etna o piscine con spiaggia caraibica artificiale o palazzi a 9 piani con attico con palme o minchiate del genere). Va portato avanti lo sci, lo sci alpinismo, i vari sport su neve, l’escursionismo su ciaspole, l’alpinismo, le visite ai crateri, l’escursionismo nel parco, il trekking più o meno avanzato, il turismo storico, gastronomico, culturale nei paesi, gli sport all’aria aperta come il golf (ovviamente non sul Vulcano o nei boschi del parco ma nel comprensorio etneo a bassa quota), l’agriturismo, etc… Ognuna di queste attività deve trovare spazio, organizzazione e strutture adeguate. Sicuramente non si può rinunciare però alle due attività che assicurano i numeri maggiori e consentono anche le altre. Sono lo sci su pista in inverno e l’escursionismo non impegnativo e per famigliole nei restanti mesi. Gli impianti garantiscono proprio queste due tipologie di turismo. Non è ipotizzabile che si punti solo sullo scialpinismo o sul trekking di chi (come il sottoscritto e pochi altri) è disposto a farsi 20-30 km sotto il sole o tra i boschi o sulle rocce. Le famigliole sull’Etna vogliono muoversi con funivia e seggiovia e la maggior parte degli sciatori scendono solo su pista e sono questi due utenti che assicurano la redditività del turismo. Il resto, forse le attività più entusiasmanti a mio parere, sono invece di nicchia. Vanno incentivate ma l’economia del territorio non può vivere solo di queste.
Riguardo la ricezione alberghiera non credo sia in discussione la lottizzazione del Vulcano. Quello che si realizzerà sono solo rifugi (molti da recuperare) a varie quote e alberghetti limitati per numero e cubatura nelle stazioni di partenza degli impianti. Il grosso della ricezione alberghiera, comunque dimensionata all’utenza e senza progetti faraonici, avverrà fuori dalle aree interessate e riguarderà i paesi in base alle previsioni dei singoli prg. Ritengo sia logico e scontato (su questo sarà però bene vigilare) che nei paesi si realizzeranno alberghi che non siano palazzoni avveniristici come purtroppo è successo sulle Dolomiti o che stravolgano l’urbanistica locale ma che rispettino invece l’architettura del luogo.
A questo punto ritengo la parola debba passare agli elettori e al consenso democratico. Vediamo chi ha i numeri e il consenso. Se gli oppositori o i sostenitori del polo turistico. Nel rispetto delle esigenze di tutti e soprattutto dell’ambiente si deliberi però in base a ciò che vuole la maggioranza.
14/02/2006 20:26
roberto
[Non Registrato]
Re: re
[SM=g27828] Scritto da: beato Paolo 14/02/2006 19.10
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> Non ho capito di chi e cosa stai parlando e a quale
> momento storico ti riferisci nell’ultimo capoverso.
> Non mi sembra che i comuni abbiano abbandonato
> l’idea del comprensorio sciistico piuttosto li
> vedo molto agguerriti a ottenerlo a cominciare
> proprio nelle prossime settimane dall’approvazione
> all’Ars del pacchetto sui poli turistici.
> Sia chiaro che il turismo va rilanciato in tutte
> le sue forme e possibilità compatibilmente con
> il territorio (niente Gardaland sull’Etna o piscine
> con spiaggia caraibica artificiale o palazzi a
> 9 piani con attico con palme o minchiate del genere).
> Va portato avanti lo sci, lo sci alpinismo, i vari
> sport su neve, l’escursionismo su ciaspole, l’alpinismo,
> le visite ai crateri, l’escursionismo nel parco,
> il trekking più o meno avanzato, il turismo storico,
> gastronomico, culturale nei paesi, gli sport all’aria
> aperta come il golf (ovviamente non sul Vulcano
> o nei boschi del parco ma nel comprensorio etneo
> a bassa quota), l’agriturismo, etc… Ognuna di queste
> attività deve trovare spazio, organizzazione e
> strutture adeguate. Sicuramente non si può rinunciare
> però alle due attività che assicurano i numeri
> maggiori e consentono anche le altre. Sono lo sci
> su pista in inverno e l’escursionismo non impegnativo
> e per famigliole nei restanti mesi. Gli impianti
> garantiscono proprio queste due tipologie di turismo.
> Non è ipotizzabile che si punti solo sullo scialpinismo
> o sul trekking di chi (come il sottoscritto e pochi
> altri) è disposto a farsi 20-30 km sotto il sole
> o tra i boschi o sulle rocce. Le famigliole sull’Etna
> vogliono muoversi con funivia e seggiovia e la
> maggior parte degli sciatori scendono solo su pista
> e sono questi due utenti che assicurano la redditività
> del turismo. Il resto, forse le attività più entusiasmanti
> a mio parere, sono invece di nicchia. Vanno incentivate
> ma l’economia del territorio non può vivere solo
> di queste.
> Riguardo la ricezione alberghiera non credo sia
> in discussione la lottizzazione del Vulcano. Quello
> che si realizzerà sono solo rifugi (molti da recuperare)
> a varie quote e alberghetti limitati per numero
> e cubatura nelle stazioni di partenza degli impianti.
> Il grosso della ricezione alberghiera, comunque
> dimensionata all’utenza e senza progetti faraonici,
> avverrà fuori dalle aree interessate e riguarderà
> i paesi in base alle previsioni dei singoli prg.
> Ritengo sia logico e scontato (su questo sarà però
> bene vigilare) che nei paesi si realizzeranno alberghi
> che non siano palazzoni avveniristici come purtroppo
> è successo sulle Dolomiti o che stravolgano l’urbanistica
> locale ma che rispettino invece l’architettura
> del luogo.
> A questo punto ritengo la parola debba passare a
> gli elettori e al consenso democratico. Vediamo
> chi ha i numeri e il consenso. Se gli oppositori
> o i sostenitori del polo turistico. Nel rispetto
> delle esigenze di tutti e soprattutto dell’ambiente
> si deliberi però in base a ciò che vuole la maggioranza.
>
>
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ma Beato Paolo!!!! stiamo parlando delle stesse cose!!! con l'unica differenza che io dico no all'impianto di risalita classico a fune alta o sottochioma(si comincia a parlare di navette o trenino a cremagliera)e si a tutto quello che hai scritto e che ho scritto,per quanto riguarda il periodo.....bè facciamo ieri? o hai notizie più fresche?
14/02/2006 20:41
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Se il problema che poni è solo che tipo di impianto io neanche discuto. Non ho assoluta competenza tecnica. L'importante è che si superi la discussione inutile sul facciamo tutto o non facciamo nulla. Quello che io voglio è che ambientalisti, amministratori, imprese, sciatori, etc... discutano nel concreto che scelte fare per realizzare il polo turistico. E io non dico nulla perchè sono ignorante nello specifico. Un trenino a cremagliera o una funicolare se sono più compatibili con l'ambiente andranno preferiti sicuramente alla funivia. Questo non lo discuterò io. E' certo che il dibattito serve appunto per individuare le soluzioni meno invasive.
Ma a questo punto il problema è superato. L'importante è che si entri nell'ordine di idee che qualcosa si dovrà fare.
Sui tempi non ci eravamo intesi.
14/02/2006 21:17
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roberto!!!
hai visto che anche tu, dopo questo dibattito, la pensi come noi?
Ciao [SM=g27828]
16/02/2006 10:44
roberto
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Re: re
Scritto da: beato Paolo 14/02/2006 20.41
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> Se il problema che poni è solo che tipo di impianto
> io neanche discuto. Non ho assoluta competenza
> tecnica. L'importante è che si superi la discussione
> inutile sul facciamo tutto o non facciamo nulla.
> Quello che io voglio è che ambientalisti, amministratori,
> imprese, sciatori, etc... discutano nel concreto
> che scelte fare per realizzare il polo turistico.
> E io non dico nulla perchè sono ignorante nello
> specifico. Un trenino a cremagliera o una funicolare
> se sono più compatibili con l'ambiente andranno
> preferiti sicuramente alla funivia. Questo non
> lo discuterò io. E' certo che il dibattito serve
> appunto per individuare le soluzioni meno invasive.
>
> Ma a questo punto il problema è superato. L'importante
> è che si entri nell'ordine di idee che qualcosa
> si dovrà fare.
> Sui tempi non ci eravamo intesi.
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quello dell'impianto di risalita non è il solo problema che comunque è già stato superato,ma renditi conto che la volontà fallimentare del comitato aetna nord, è quella di istituire una zona c altomontana e poter di conseguenza legiferare sul territorio come se si trattasse del mercato ortofrutticolo!!!
ma forse questo non ve lo dicono,Cettino Bellia ha detto chiaramente e pubblicamente a tutti i sindaci:organizziamo qualcosa e vi faccio aprire i cancelli della forestale,non si aggiungerà un solo mattone nella zona A,ma si possono riqualificare i rifugi esistenti ed avere l'autorizzazione all'uso,disponibilissimo ad autorizzare servizi navetta in tutti i sentieri esistenti,controllo rigorosissimo sul numero di utenti presenti quotinianamente.....sul cratere non si possono ammassare 10.000 persone!!a valle ben vengano le strutture e le iniziative imprenditoriali serie, dall'albergo al ristorante al bar e chi più ne ha più ne metta, questa è la risposta anche di "quei pazzi di ambientalisti",che da anni spingono più o meno indirettamente in questa direzione,perchè sanno bene che se il parco oltre ai disagi,crea occupazione e ricchezza,viene vissuto come bene da tutelare da parte di tutta la collettività,ma se viene tutelato a spada tratta diventa una preda impossibile per gli sciacalli,qundi è meglio far credere che gli ambientalisti ne hanno fatto una questione personale e dicono no a tutto solo per partito preso! invece di blaterare sciocchezze sentite da qualche "amico" andateci alle riunioni ambientaliste e toccate con mano come stanno realmente le cose....ma forse avreste paura di scprire un mondo diverso da come ve lo hanno illustrato, e vi potreste accorgere di aver combattuto un nemico che non esiste,sposando l'interesse del primo venditore di fumo che vi è capitato di incontrare, e con arroganza avete stabilito che quella è la verità.
16/02/2006 11:03
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Sai che ti dico? Con te è proprio imbarazzante discutere. Sei troppo arrogante, presuntuoso, maleducato e ti senti il depositario della verità. L'unico paladino dei veri valori e delle cose giuste. Insomma dialogare con te è proprio inutile. Uno sforzo a senso unico.
Io dialogo civilmente e provo a ragionare e tu invece spari sentenze. Quindi ti dico chiaramente che l'unico con il fumo negli occhi sei tu, che l'unico che ascolte fesserie di qualche amico se proprio tu e che chi spara sciocchezze sei sempre tu.
Detto questo non ho intenzione di replicarti ulteriormente. Resta nella tua presunzione tipica della tua cultura politica pseudoambientalista.



Modificato da beato Paolo 16/02/2006 11.04
16/02/2006 11:22
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CONFRONTI COSTRUTTIVI
ROBERTO nn credi di esagerare un po' nel porre le tue idee in questo forum????.....le critike , i confronti devono esserci ma sempre col dovuto rispetto alle opinioni altrui....nn creder di essere l'unico ke parla basandosi su fatti.....le persone ke hanno replicato alle tue idee nn si sono permessi di offerderti......quindi se veramente hai tutta questa civiltà cerca di calmarti da qsto atteggiamento da sapientone " so tutto io e voi vi basate solo su cavolate"....xkè se nn hai voglia di cambiar toni è meglio ke eviti di scrivere ancora su qsto forum xkè nessuno replikerà alla tua presunzione.....ciao
Modificato da armanna 16/02/2006 11.34
16/02/2006 12:33
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Io voglio il terzo polo. Mi! Uffa!

X Roberto.
Io voglio il terzo polo. Mi!. Uffa'.

Avete mai visto quanta gente c'e' a Piano Provenzana il fine settimana? O quando inizia la stagione? O quando gli impianti sono chiudi x 100 motivi diversi e tutti restiamo li' ad aspettare come i bambini del biafra aspettano il pane da mangiare?....

L'anno scorso, durante il contest di Snowboard a Piano, mi chiedevo da dove uscivano fuori tutti quei ragazzi cosi' bravi a volare dal kicker.....

Sapete da dove? dalle settimane bianche x i quali noi siciliani spendiamo pile di quattrini.

Come si fa' a dire che un polo nuovo non riuscirebbe neanche a ripagarsi?

Allora sapete che vi dico?:

Io voglio il terzo polo. Mi! Uffa!
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